Il livello di questa proteina nel sangue, insieme ad altri elementi diagnostici, può aiutare il medico a stabilire se un individuo è a rischio cardiovascolare o meno. In realtà la CRP (C Reactive Protein) aumenta in presenza di uno stato infiammatorio e livelli superiori alla norma, che potrebbero essere associati ad un aumento di probabilità di infarto cardiaco, dovrebbero condurre il soggetto a ridurre tutti i fattori di rischio correlati: fumo, sedentarietà, sovrappeso, stress, ipertensione ed ipercolesterolemia.
L'analisi della concentrazione ematica di CRP, insieme alla velocità di eritrosedimentazione (VES), è spesso utilizzata
per agevolare la diagnosi di alcune malattie autoimmuni che provocano stati infiammatori (artrite
reumatoide, morbo di Crohn, lupus eritematoso sistemico ecc.).